ASPETTANDO GODOT

'

di Samuel Beckett
regia e scena Gianfranco Pedullà

con Marco Natalucci, Nicola Rignanese, Daniele Bastianelli, Alessandra Bernardeschi e Tito Anisuzzaman
luci di Marco Falai
foto Alessandro Botticelli


Condividi questo articolo:

Dopo l’intensa esperienza produttiva sviluppata all’interno del carcere di Arezzo con L’APOCALISSE SECONDO BECKETT, spettacolo/omaggio al grande drammaturgo irlandese, il Teatro popolare d’arte si cimenta con il più famoso testo di Samuel Beckett.
I due protagonisti – Vladimiro e Estragone – sembrano condannati a parlare delle loro sensazioni residuali di vita; sembrano collocarsi fuori dalla Storia, eppure con candore affrontano i grandi e i piccoli temi dell’umanità: la religione, la poesia, la fame, l’amore, l’attesa, le scarpe che fanno male, il sempre possibile suicidio: la necessità di parlare per sentirsi vivi.
Nel circo delle loro discussioni (dove Vladimiro pone l‟accento maggiormente sul dovere essere e Estragone sull‟essere) irrompe improvvisamente la coppia padrone – servo di Pozzo e Lucky, segnata profondamente dalla Storia; i due – esiti sconnessi delle violenze del Novecento – si trascinano l‟un con l‟altro nel dramma impossibile della comunicazione, nella perdita di ruolo sociale. Pozzo evidenza la sua impotente volontà di potenza e Lucky allude a un‟antica sapienza, ormai totalmente disorganica a se stessa e all‟intera umanità: come se la conoscenza dell‟uomo avesse portato a una sorta di degenerazione, di corto circuito del pensiero.
Alla fine di ognuno dei due atti un ragazzino annuncia il possibile arrivo di Godot a ricordarci che il nuovo giorno dovrà pur arrivare e che, per il momento, conviene ancora aspettare.

TEATRO DELLE ARTI

viale Matteotti, 8 Lastra a Signa

'.055 87 20 058

SEGUICI